Nozioni di base - Classical & FingerStyle Guitar

Classical & FingerStyle Guitar
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Nozioni di base

Teoria musicale
La musica, il suono e i silenzi
La musica è un'arte e come tutte le forme di arte ha valore universalmente riconosciuto. Può essere definita come una successione di suoni e silenzi.
Il suono è il prodotto della vibrazione di corpi elastici: nel caso della chitarra tali corpi elastici sono le corde.
Tre sono i caratteri del suono e, precisamente, l'altezza, l'intensità ed il timbro.
L'altezza è il carattere che ci consente di distinguere i suoni più alti da quelli più bassi o, per usare espressioni più corrette dal punto di vista musicale, i suoni acuti da quelli gravi.
Le leggi dell'acustica stabiliscono che l'altezza dipende dal numero di vibrazioni di un corpo sonoro e cioè dalla frequenza. Ad esempio le corde della chitarra sono corpi sonori che vibrano quando le pizzichiamo con le dita. Se pizzichiamo una corda molto sottile le vibrazioni saranno elevate ed il suono prodotto sarà acuto. Se, invece, pizzichiamo una corda spessa, questa farà fatica a muoversi e le sue vibrazioni saranno lente e poche: di conseguenza il suono sarà basso (grave). La frequenza della corda che vibra dipende anche dalla lunghezza della corda stessa. Più lunga è la corda più grave sarà il suono prodotto; più corta sarà la corda e più acuto sarà il suono prodotto. La tecnica costruttiva del manico della chitarra si fonda su quest'ultimo principio: infatti, quando il chitarrista preme le corde sui tasti della chitarra non fa altro che ridurre o aumentare la lunghezza della corda consentendogli di ottenere, rispettivamente, suoni più acuti o più gravi.
L'intensità è quel carattere che ci permette di distinguere i suoni forti dai suoni deboli.
Il timbro è quel carattere che ci permette di riconoscere la fonte del suono. Grazie al timbro siamo in grado di capire da quale strumento proviene il suono.
I nomi delle note

Per indicare le note vengono utilizzati due sistemi: la notazione alfabetica e la notazione sillabica.
La notazione alfabetica utilizza le lettere dell'alfabeto per identificare le note: A, B, C, D, E, F, G. Questo sistema è utilizzato nei paesi anglosassoni.
La notazione sillabica identifica le note con le seguenti sillabe: DO RE MI FA SOL LA SI.
La corrispondenza tra i due sistemi è la seguente:
A=LA
B=SI
C=DO
D=RE
E=MI
F=FA
G=SOL

Le sette note vengono chiamate anche gradi. I gradi sono, ovviamente, sette anche se diventano otto con l'aggiunta dell'ottavo grado che è il primo grado in posizione più acuta.


Le note musicali, poste in successione, formano una scala che può essere ascendente o discendente:


La notazione musicale
La notazione musicale è un metodo di scrittura musicale completo ed autosufficiente, universalmente riconosciuto, che permette di trasmettere la musica senza la necessità dell'ascolto. La sua conoscenza permette da un lato di suonare un pezzo musicale senza mai averlo ascoltato prima e, dall'altro, di trascrivere e rendere riproducibile una qualsiasi idea musicale.
Per notazione musicale, nello specifico, si intende l'insieme di simboli utilizzati per scrivere musica. Ogni simbolo avrà un suo preciso significato ed un suo effetto sulla riproduzione strumentale.
Alla base della notazione musicale vi è il Rigo Musicale chiamato anche Pentagramma. Il termine pentagramma deriva dal greco pente=cinque e gramma=linea: ed, infatti, è costituito da cinque linee parallele ed equidistanti che formano quattro spazi. La posizione delle note sul pentagramma indicherà l'altezza della nota stessa: più alta è la nota e più in alto sul pentagramma verrà riportato il relativo simbolo.


Il primo simbolo che si incontra sul rigo musicale è la cosiddetta chiave. In questa sede ci occuperemo solo della chiave di violino o chiave di Sol che individua la posizione della nota Sol, posta sulla seconda linea, in relazione alla quale vengono di conseguenza determinate le posizioni di tutte le altre note. Sia il violino che la chitarra vengono suonati in chiave di Sol.
Il secondo simbolo rappresenta la notazione del tempo: nell'esempio C=4/4.
I simboli sui righi e negli spazi rappresentano le note.
Le stanghette verticali servono a delimitare le battute o misure in cui si divide il pentagramma.

I tagli addizionali
Le note sui righi e negli spazi del pentagramma non sono sufficienti a rappresentare tutti suoni che la chitarra può emettere. Con la chitarra si possono eseguire suoni più gravi e più acuti di quelli che il semplice pentagramma può rappresentare. Ecco allora che diventa essenziale l'uso dei cosiddetti tagli addizionali che servono, appunto, a rappresentare tali suoni.




Le alterazioni
Le alterazioni sono dei simboli che vengono posti davanti ad una nota e servono ad aumentare o diminuire l'intonazione della stessa. Esse sono il diesis ed il bemolle a cui si aggiunge il bequadro. I rispettivi simboli sono riportati nello schema seguente.




  • Il diesis altera la nota di un semitono ascendente;
  • Il bemolle altera la nota di un semitono discendente;
  • Il bequadro annulla una precedente alterazione riportando la nota allo stato naturale.

Appare evidente che, con l'introduzione delle alterazioni, la gamma dei suoni e delle note aumenta notevolmente. Grazie alle alterazioni le note passano da sette a dodici:





Di seguito viene riportata una rappresentazione grafica della scala con dodici suoni:



Le note indicate con le frecce a doppia punta sono posizionate alla stessa altezza nella scala ed hanno, quindi, la stessa intonazione. Trattasi di note con nome diverso che producono lo stesso suono. Queste note si dicono enarmoniche mentre i relativi suoni si dicono omofoni (o omologhi).
Quindi: Do#=Reb; Re#= Mib; Fa#=Solb; Sol#=Lab; La#=Sib.
Si noti, infine, che tra Mi e Fa e tra Si e Do intercorre naturalmente un semitono e, quindi, non vi è enarmonia.
Diesis e bemolle possono anche essere indicati all'inizio del pentagramma andando a costituire la cosiddetta notazione in chiave. La notazione in chiave determina la tonalità di un brano. Un Fa diesis in chiave indica che tutti i Fa che incontrerò nel brano saranno alterati a meno che tale alterazione non venga annullata da un bequadro.




L'intavolatura per chitarra
La notazione musicale tradizionale non va confusa con l'intavolatura. Anche quest'ultima rappresenta un sistema di scrittura musicale utilizzato, però, solo per la chitarra e per altri strumenti a tasti. In passato veniva utilizzato per scrivere musica per il liuto. Anche questo sistema ha subito notevoli evoluzioni nel corso del tempo.
E' costituita da sei linee che rappresentano le corde della chitarra. Il rigo superiore è il Mi cantino e, scendendo verso il basso, si hanno il Si, il Sol, il Re, il La ed il Mi basso. I numeri riportati sui righi indicano il tasto su cui la corda va premuta. Anche in questo caso le stanghette verticali delimitano le battute.



L'intavolatura è un ottimo sistema pratico di lettura della musica per chitarra. Tuttavia, essa non deve esimere il chitarrista dalla conoscenza delle note che si trovano su tutta la tastiera. Per questo nell'immagine che segue riporto la tastiera della chitarra con l'indicazione di tutte le note, su tutte le corde, dal 1° al 12° tasto.




Analizzando attentamente la tastiera sopra riportata, è facile cogliere una relazione tra le note aventi lo stesso nome ma posizionate su corde diverse.Questa relazione può sintetizzarsi nella cosiddetta "regola del cinque": data una qualsiasi nota, la sua equivalente si trova sulla corda inferiore aggiungendo cinque al numero del tasto. Ad esempio l'equivalente del Fa sulla prima corda al primo tasto si trova sulla seconda corda al sesto tasto (1+5=6); l'equivalente del Sol# sulla terza corda al primo tasto si trova sulla quarta corda al sesto tasto (1+5=6) e così via. Questa regola presenta una sola eccezione che riguarda l'equivalenza tra le note poste sulla seconda e terza corda. Infatti per le note equivalenti su queste due corde il numero da aggiungere è quattro e non cinque: ad esempio l'equivalente del Do sulla seconda corda al primo tasto si trova sulla terza corda al quinto tasto (1+4=5).



I valori delle note e delle pause
Come detto sopra, la musica può essere definita come una successione di suoni (note) e silenzi (pause). I suoni e i silenzi non hanno sempre la stessa durata ma, anzi, hanno una durata variabile. In musica vengono utilizzati appositi simboli grafici per rappresentare la diversa durata dei suoni e delle pause:


I valori delle note (schema sopra) e delle pause (schema sotto) sono i seguenti:
Semibreve = Intero = 4/4
Minima = Metà = 2/4
Semiminima = Quarto = 1/4
Croma = Ottavo = 1/8
Semicroma = Sedicesimo = 1/16
Biscroma = Trentaduesimo = 1/32
Semibiscroma = Sessantaquattresimo = 1/64


I segni di prolungamento del suono
E' possibile aumentare il valore di una nota oltre la durata attribuitagli dalla sua figura. Per fare questo si usano i seguenti segni: la legatura di valore, il punto di valore e la corona.
La legatura di valore è una linea curva che unisce due o più note dello stesso nome e della stessa altezza: l'effetto è che la prima nota prolunga la sua durata, oltre che per il proprio valore, per il valore delle altre note ad essa legate.


Il punto di valore è sempre posto a destra della nota ed aumenta la nota stessa di metà del suo valore; produce lo stesso effetto se posto a fianco ad una pausa.


La corona è una linea curva in mezzo alla quale vi è un punto. Messa sopra una nota o una pausa ne aumenta la durata a piacimento dell'esecutore


La terzina
La Terzina è un gruppo di tre note, di uguale durata, suonate nello spazio di due. In pratica, in una terzina di crome, il tempo che si impiega ad eseguire due ottavi verrà impiegato anche ad eseguire le tre note della terzina.


Altri simboli musicali
Lo staccato è rappresentato da un punto posto sopra o sotto la nota che ne dimezza il valore. Solitamente lo staccato si usa quando le note su cui è posto debbono essere eseguite ben separate tra loro.
Il portato è rappresentato da un trattino orizzontale posto sopra o sotto una nota. Ha il significato opposto a quello dello staccato. Il portato sta ad indicare che la nota su cui è posto va mantenuta per tutta la sua durata, lasciando il minimo spazio tra essa e la nota seguente.
L'accento è rappresentato da una punta di freccia posta sopra la nota e sta ad indicare che essa va accentata ed enfatizzata. Questo nella chitarra avviene pizzicando la corda con più forza.


Le indicazioni dinamiche
Le indicazioni dinamiche non attengono tanto alla ritmica in senso stretto bensì al volume con cui suonare una successione di note.





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